L'Incisione
L'Incisione, la prima forma di riproduzione figurativa, è una tecnica antichissima, le prime forme di intaglio su legno risalgono al 5000 a.C. circa.
Si tratta di realizzare una matrice che possa essere inchiostrata e impressa su un supporto cartaceo. Anticamente l'incisione nacque proprio come forma di riproduzione, ma col tempo, dopo l'avvento della fotografia (sua diretta "figlia") e dei moderni processi di stampa digitale, è diventata una potente forma di "produzione" artistica, legata indissolubilmente ai materiali cartacei più diversi.
L'incisione tipografica, dal greco typos, "impronta", in cui s'intagliano le parti che si vuole rimangano senza colore, cosicché gli elementi stampanti siano in rilievo, si distingue dall'incisione calcografica, dal greco chalkòs, "rame", dove invece gli elementi stampanti sono in cavo, pertanto s'incidono tutte le parti che dovranno ricevere il colore. Anche il procedimento d'inchiostrazione si divide in tipografico (tramite rulli di gomma), per ricoprire di colore tutta la superficie in rilievo, e calcografico (con spatole specifiche) per "spingere" il colore negli intagli che abbiamo realizzato.
Il laboratorio d'Incisione di Alea è attrezzato per lavorare matrici di legno (di testa o di filo), di metallo (zinco, rame, ottone) in maniera diretta e indiretta, ma anche supporti più moderni rispetto alla tradizione come ad esempio materiali plastici e gommosi, lamiere di riciclo o schede madri di personal computer.
La xilografia (dal greco xylòs, "legno") viene realizzata su matrici di legno con sgorbie, lame libere, bulini o punzoni.
Per quanto riguarda l'incisione dei metalli, la maniera diretta comprende tutti i procedimenti in cui gli strumenti incidono direttamente il supporto da stampare: puntasecca, berceau, punzone manuale ed elettrico, bulino. La maniera indiretta invece consiste nel preparare i supporti in modo che vengano poi immersi in soluzioni acide (acqua con acido nitrico, percloruro ferrico o solfato di rame) così da incidere determinate zone della lastra attraverso una serie di "morsure" con tempistiche anche molto diverse tra loro: si possono realizzare in questo modo l'acquaforte (da "aqua fors", termine con cui anticamente si chiamava l'acido), l'acquatinta, la cera molle, la maniera a zucchero, la maniera a sale, ecc. Alea pratica morsure atossiche con soluzioni di acqua, solfato di rame e sale. Per mezzo della maniera indiretta si possono realizzare una vasta gamma di effetti, potendo poi unire le due maniere, diretta e indiretta, per definire al meglio il proprio lavoro.
Il laboratorio di stampa di Alea ha nella sperimentazione e la contaminazione tra materiali e tecniche il suo punto di forza, potendo contare su un torchio calcografico Paolini, che permette ogni tipo di stampa calcografica e xilografica della larghezza massima del foglio di 77 cm.